Una lampada con cui possiamo giocare e cambiarne forma e luce.
Definire Albatros una lampada è assolutamente limitativo. Mi piace definire Albatros una scultura mobile che illumina. Mobile perché possiamo giocare con queste sottili aste di metallo creando conformazioni differenti a questo oggetto scultoreo, che non svolge quindi solo una funzione luminosa.
Le finiture dei pannelli di sfondo, che possono essere posizionati in modo orizzontale o verticale, sono bianche, nere oppure possono essere personalizzate con lo stesso colore o con le stesse tonalità delle pareti su cui vengono appesi.
Il richiamo all’arte contemporanea, ai “Mobiles” di Calder a tante altre opere di arte minimalista, è molto forte proprio perché un oggetto come Albatros è in grado di personalizzare da solo un’intera parete, che sia la parete di un lounge di un ufficio, di una casa o dell’ingresso di un albergo.
Ecco quindi ancora una volta un oggetto fortemente caratterizzante, che rappresenta un po’ lo spirito di tutti gli oggetti di Icone di tutti gli oggetti e disegnati da Marco Pagnoncelli. Oggetti molto semplici, puri, minimali che però hanno un fortissimo linguaggio espressivo.
Giulio Cappellini
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