Ci può essere design in ogni cosa

Una disciplina dinamica, in continua evoluzione e con sempre nuove applicazioni.

Una delle frasi fatte sul design è che “è già stato fatto tutto”. Giulio Cappellini, art director di Icone, e Alessandro Biamonti, architetto, professore universitario e scrittore (Essere Designer, ARCHIFLOP. Storie di progetti finiti male), non sono dello stesso avviso e ne hanno parlato a ‘Icone Talks’, la serie di dirette Instagram in cui si discute di architettura, design, creatività e illuminazione.

Alessandro Biamonti: “Il design non si esaurisce perché fa parte di una continua evoluzione, un’evoluzione poi che è anche quella della disciplina stessa. Il design, anche solo negli ultimi vent’anni, ha avuto un’evoluzione in termini interni alla disciplina, come campi d’applicazione”.

È entrato a volte, magari in alcune punte di avanguardia o in alcune altre legate alle sperimentazioni, nei meccanismi di alcune realtà in cui prima sembrava non avere nulla a che fare. Invece si è scoperto che spesso l’approccio, il modo in cui i progettisti affrontano le questioni, serve anche agli altri e non solo a finalizzare un progetto. Serve a capire questioni più complesse e a renderle più gestibili da chi ha altre competenze”.

Giulio Cappellini: “Penso che ci possa essere design e progetto in ogni cosa. Infatti Sinceramente l’estensione del concetto di progetto di design a 360° è fondamentale. Fare design non vuol più dire solo disegnare un divano, un tavolo o una sedia ma anche progettare una bottiglia d’acqua , un turbo reattore o quel che si vuole”.

Nella IG TV di @icone.luce puoi vedere il video completo.

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