La designer Camilla Bellini discute con Giulio Cappellini nella diretta Instagram di ‘Icone Talks’, l’appuntamento periodico in cui l’art director di Icone parla di temi legati a illuminazione, design e tendenze di architettura e arredamento.

Camilla Bellini si occupa di design di prodotti e le piace anche fare da osservatrice su tutto quello che succede nel mondo del design, per poi comunicarlo al pubblico che la segue sul suo sito e sui canali social.

Con lei, Giulio Cappellini ha chiacchierato di quello che è il loro mondo professionale, di visioni e di tendenze che cambiano.

Giulio Cappellini. Sei una designer molto social, usi molto i mezzi digitali nel tuo lavoro, sia progettista che osservatrice dei fenomeni del design. Quali sono gli obiettivi che ti poni usando questi mezzi?

Camilla Bellini. Il motivo per cui ho iniziato a usare i social e ad abbinarli al lavoro più classico della progettazione è perché mi piaceva l’idea che le persone che non sono parte del nostro settore potessero avere un accesso più emozionale e più esperienziale al design.

Solitamente il design parla sempre un po’ a se stesso, mi piaceva l’idea di dare la possibilità a chi non fa parte del settore, a chi magari non ha modo di andare agli eventi di settore e non ha modo di star dietro alle continue uscite, di avere a disposizione un canale che potesse essere utile, fruibile in maniera leggera ma non superficiale, non tecnica quindi.

Affronto l’argomento da un punto di vista un po’ più emozionale, rispetto appunto alla comunicazione istituzionale che fa l’azienda.

Questo era un po’ l’obiettivo, avvicinare il design alle persone.

Giulio Cappellini. Su questo mi trovi assolutamente d’accordo, l’aver aperto le porte al pubblico più ampio ha fatto sì che il design sia diventato veramente un fenomeno socio-culturale. Prima probabilmente le persone guardavano i prodotti o acquistavano una rivista di design un mese prima di farsi la nuova casa.

Oggi questo concetto è entrato veramente nel nostro quotidiano, l’osservazione di tutto ciò che muta, che cambia. Anche perché il cambiamento del design è fortemente legato ai cambiamenti socio-culturali e questo ha fatto che si viva in prima persona questo fenomeno. Lo si vede dalla grande curiosità che il pubblico dimostra quando ci sono degli eventi come il Fuorisalone.

Tornando a quella che è la tua attività ‘digital’, mai come in questo momento la comunicazione virtuale è fondamentale, e questo ti permette veramente di parlare con un pubblico allargato, cosa che tu già fai da molto tempo.

Chi non era abituato ha dovuto adattarsi agli incontri virtuali, volevo capire se il tuo modo di lavorare è cambiato e se sì come?

Camilla Bellini. Non ho lasciato indietro, anzi, ho incrementato la parte della comunicazione digitale, che offre continuamente la possibilità di essere in prima linea, di parlare e di esprimere le mie opinioni. Per la verità sento la mancanza del reale, attraverso i mezzi social e le piattaforme digitali mi piace veicolare un’esperienza che però faccio nella realtà.

Questi mezzi sono ottimi per comunicare e veicolare, niente però può paragonarsi alle esperienze reali che facciamo di un prodotto, se vogliamo parlare di design, ma è una cosa che poi vale per tutti i settori della vita.

L’esperienza in prima persona è quella che ci trasforma che ci colpisce che ci fa riflettere che ci fa cambiare, ecc. Raccontarlo sui social mi piace tanto, ma spero di tornare presto a riunire questi due ambiti, tornare a far vedere la realtà che cambia continuamente, di cui facciamo esperienza tutti i giorni tramite le piattaforme social.

Ora è un po’ di tempo che sono blindata nello studio di casa e ho tanta voglia di tornare agli eventi, di tornare a incontrare le persone, di toccare con mano quello che il nostro settore ci offre o comunque anche di ritornare alla vita che era considerata “normale” fino a poco tempo fa.

Segui Icone Talks sulla IGTV del canale Instagram @icone.luce.