La luce artificiale toglie sempre più spazio all’oscurità, ma all’uomo il buio serve quanto la luce.
Luce,
tanta luce, quanta non ne abbiamo mai avuta prima. Storicamente
l’uomo ha sempre cercato di combattere il buio, e la luce
artificiale, con l’avvento dell’illuminazione pubblica, gli ha
permesso di vincere le tenebre, di dominarle.
La
tecnologia ha aumentato l’efficienza dell’illuminazione fino alle
luci a LED dei giorni nostri, ma senza una misura. A parlare di
eccesso e abuso di luce
artificiale è uno
studio scientifico che spiega come, dal 2012 al 2016 l’inquinamento luminoso globale sia
aumentato del due per cento all’anno. In Italia, dagli anni ’70 a
oggi, è aumentato di quattro volte.
I
potenziali risparmi energetici dovuti alla transizione
all’illuminazione a LED, che avrebbe potuto ridurre la portata del
fenomeno, si sono invece tradotti in un moltiplicarsi dei punti
luce.
Le
conseguenze sono più gravi di quello che si potrebbe pensare:
- Per studiosi e appassionati, è sempre più difficile studiare gli astri, cosa che affascina il genere umano e arricchito la sua conoscenza.
- Vivere in un mondo senza buio, influisce sui ritmi del corpo umano e sulla salute. L’eccesso si luce artificiale provoca disturbi come l’insonnia e la depressione, e aumenta il rischio di cancro e malattie cardiovascolari.
- La luce artificiale che illumina sempre di più la notte dei centri urbani, confonde gli insetti e influisce, in negativo, sul loro ciclo riproduttivo. La conseguenza è una moria sempre più irreversibile di specie di questi piccoli animali, importantissimi per l’equilibrio naturale.
È possibile agire sulla causa di questo tipo di inquinamento, in modo molto più semplice e immediato di tanti altri problemi ambientali. Basterebbe ridurre le luci artificiali che rimangono accese di notte e aumentarne l’efficienza.
Diminuire l’inquinamento luminoso permetterebbe inoltre di tornare a stupirci, come facciamo da quando siamo su questa terra, guardando di notte la volta celeste.
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