Lampade che sono protagoniste e si fondono con le architetture che le circondano.

La nuova tendenza dell’illuminazione architetturale è quella di una luce che si fonde e mimetizza con gli elementi circostanti, come nel caso di ad esempio Caveau ma anche Vera.

Parliamo di luce in movimento, un elemento estremamente importante ormai. Sia negli spazi pubblici che negli spazi privati non parliamo più di una luce statica, ci piace vivere, convivere e lavorare, con una luce che possiamo variare a seconda dei momenti, su cui possiamo intervenire agendo sulle caratteristiche del corpo illuminante.

Un enorme cambiamento rispetto alle luci fredde e statiche del passato.

Questa è la strada, insieme a quella della forte personalizzazione, battuta oggi e per il futuro: la lampada, oppure il lampadario o l’applique, non più visti come semplici fonti luminose ma come veri elementi d’arredo della casa.

Questo fa parte di una corrente un po’ generale. In passato, quando si parlava degli interni, i protagonisti erano i mobili, poi veniva tutto il resto, gli accessori, come quelli luminosi, le finestre piuttosto, le tende piuttosto che le pareti stesse o le porte. Erano considerati elementi secondari, oggi invece sono diventati degli attori importanti nella realizzazione di un interno.

Pensando al passato, le porte erano normalmente dipinte, oggi ci sono delle porte molto decorate, col colore e non solo; le pareti prima erano bianche o beige o grigie, ora non è un caso che ci sia un grande ritorno delle boiserie come delle tappezzeria e dei decori.

Questo significa che tutti gli elementi che compongono l’arredamento sono protagonisti.

Nell’illuminazione, ci sono protagonisti molto gridati, le lampade decorative, come nel caso di Cristalglob, di Canaletto o di Hula Hoop, oppure dei protagonisti più discreti, integrati nell’architettura, come nel caso appunto di Vera piuttosto che di Caveau.

Sono due strade ben precise che possono sembrare diverse ma alla fine convergono.

Giulio Cappellini, Art Director Icone Luce.