Una lampada e la stanza prende vita

Come l’espressività delle fonti luminose aiuta i progettisti di interni.
Ne parlano due architetti e designer nella diretta Instagram ‘Icone Talks”.

La luce? “Mi affascina, in architettura è l’elemento principe, i più grandi maestri sono stati in grado di gestire volumi e luce in modo incredibile.”

Sono le parole con cui il designer Antonio Facco risponde, durante la diretta social di Icone Talks, alla domanda su quale sia il suo rapporto con la luce.

Nell’interior design sia la luce naturale sia quella artificiale sono un elemento fondamentale per plasmare un progetto e renderlo percepibile nel modo corretto”.

Non tutti gli oggetti sono uguali, non tutti hanno la stessa potenza: “Se prendi una stanza vuota e ci metti una sedia non è così scontato che lo spazio prenda vita. Se ci metti una lampada e la accendi, invece… Ha un potenza, una magia che va oltre l’oggetto stesso”.

Ci sono oggetti che travalicano a volte il concetto classico di lampada o di luce. Alcuni prodotti sono in bilico tra architettura e arte, sono in grado di definire un interno in modo preciso. È l’espressività della fonte luminosa” ha aggiunto l’interlocutore di Facco, il suo mentore Giulio Cappellini, art director di Icone.

E guardano le lampade Icone?

Spillo e Caveau sono i due prodotti che mi colpiscono di più” – ha commentato Antonio Facco – “Dialogano con l’interior, con l’architettura, si integrano con lo spazio e ti danno anche la possibilità di creare delle composizioni interessanti che danno ai progettisti la possibilità di essere interpretate”.

Riguarda l’intera conversazione tra Giulio Cappellini e Antonio Facco nella IGTV di @icone.luce.

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