Il design rigoroso al di là delle mode del momento

Il design decorativo sta rubando spazio a quello più puro e rigoroso, tipico di alcuni pezzi storici che ammiriamo ancora oggi. Cosa ne pensa un giovane designer come Niccolò Adolini?

Nelle dirette social di ‘Icone Talks’, Giulio Cappellini ha incontrato il giovane designer Niccolò Adolini con cui hanno parlato delle tendenze del design nazionale.

Cappellini

Credo molto nel buon design e anche se in questo momento, a parer mio, si sta un po’ troppo assistendo a un eccesso di decorazione, oggi è un po’ troppo di moda.

Pensi che ci sarà un ritorno al buon design, cioè alle origini del design italiano degli anni 50-60? Stiamo riscoprendo questi meravigliosi prodotti anche in tempi di social network, quelli dei Magistretti e degli Zanuso che oggi, dopo diversi decenni, dimostrano ancora grande validità.

Vorrei sapere da un giovane come te, che ama il design rigoroso, se sei convinto che dobbiamo stringere i denti al di là delle mode del momento.

Adolini

Assolutamente sì. Come giustamente detto, essendo io un amante del design rigoroso, quasi minimal, mi trovo spesso male a interagire con aziende che hanno preso delle strade completamente diverse dalla mia, cioè quella del design decorativo.

La mia idea sul design decorativo è che il problema sia da ricercare nel mercato di oggi, è molto più debole rispetto al passato e le aziende non si vogliono prendere i rischi nel fare qualcosa di diverso rispetto a quello che già è presente.

Quindi, il design decorativo è quasi una conseguenza di questo ristagno che c’è stato, della volontà delle aziende di non fare niente di diverso, nessun nuovo progetto che ti dia quella sensazione di ‘Wow’.

È come se volessero andare sul sicuro, è un po’ quello che succede in Brasile, dove fanno vedere il prodotto a 200 rivenditori. Le aziende in Italia fanno un po’ questo, invece che far vedere il prodotto a 200 rivenditori limitano i designer, gli fanno fare soltanto delle piccole decorazioni che rendono un oggetto diverso rispetto a quello che già esiste o rispetto a quello che già è fatto da un’azienda concorrente, e basta.

Così cercano di garantirsi le vendite senza rischiare che questo oggetto, troppo diverso, troppo minimale, rischi poi di non portare i suoi frutti, cioè i suoi guadagni sia per l’azienda che per il designer. C’è un po’ di pigrizia.

Cappellini

Mi trovi pienamente d’accordo. Penso che sia fondamentale per un’azienda, oggi come domani, la capacità di essere contemporanea e non puoi essere contemporaneo se lavori senza innovazione. Perciò bisogna insistere continuamente sulla ricerca e sull’innovazione.

Segui le dirette di ‘Icone Talks’ sulla IGTV dell’account Instagram di Icone.

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