L’illuminazione ha un ruolo cruciale nel ritorno ai luoghi di socializzazione.

Come può l’industria dell’ospitalità riportare le persone nei loro ambienti dopo le chiusure e le limitazioni per Covid? Una possibile strada da percorrere è lavorare sul modo in cui questi spazi coinvolgono il pubblico.

La luce è parte integrante di questo processo di trasformazione perché crea una connessione tra uno spazio e la persona che lo vive, attira le persone, evoca una certa emozione o stato d’animo, migliora l’esperienza e quindi valorizza il brand, fornisce flessibilità, offre personalizzazione e molto altro ancora.

La ripresa di un settore come quello dell’hotellerie dipenderà quindi anche dalla versatilità della luce, dato che le esigenze specifiche degli ospiti diventano la priorità e il successo dipenderà dal far sentire le persone a proprio agio nelle diverse situazioni: intrattenimento, relazione sociale, relax e lavoro.

In particolare, riattivare la voglia di vivere l’interazione sociale può essere difficile, perché non tutti sono pronti a frequentare la hall di un albergo, o una reception, affollata e a socializzare in un bar pieno di gente.

La fiducia andrà costruita creando spazi adattabili, in grado di fornire il giusto equilibrio tra privacy e comunità. I lighting designer assumono così un ruolo ancora più importante, perché devono progettare spazi che evochino diversi ambientazioni e suscitino diverse risposte emotive, che si tratti di una scena vivace e animata in un bar per un grande appuntamento sociale o di un’area intima e accogliente per bere un drink in tranquillità.

La qualità della luce e il controllo dell’illuminazione possono giocare un ruolo chiave per attivare queste transizioni da una funzione all’altra, trasformando quello che potrebbe essere uno scenario intimo, a bassa uniformità e ad alto contrasto, in un luogo luminoso e confortevole in cui lavorare o rilassarsi durante il giorno.